Un sondaggio Ipsos rivela più familiarità ma anche diffidenze
Gli italiani e l’economia circolare
Cosa pensano gli italiani dell’economia circolare? Poche settimane fa è stato pubblicato un sondaggio Ipsos che cerca di cogliere in profondità il grado di consapevolezza e disponibilità ad accogliere i vari aspetti della transizione ecologica.
Il sondaggio “L’economia circolare in Italia” svela in primis che in crescita sono sia la conoscenza del significato di “sostenibilità” (arrivata al 76%) sia l’interesse ad avere comportamenti virtuosi per promuovere un’economia più circolare (che si attesta all’83%).
Il 41% del campione si impegnerebbe di più nello smaltire i propri rifiuti, mentre meno del 20% spenderebbe di più per favorire i prodotti di economia circolare. Il concetto di economia circolare è in qualche modo familiare al 40% degli intervistati ma solo il 22% dice di sapere di che si tratta. Secondo Andrea Alemanno, ricerche sostenibilità Ipsos,
“tanti ancora non conoscono questi temi, non si interrogano (…) c’è una bassa conoscenza effettiva”.
Purtroppo, per quanto riguarda la realizzazione concreta dei processi di riciclo, alla poca conoscenza si somma la diffidenza. Lo rivelano – nel sondaggio – le risposte a questa domanda:
“L’economia circolare richiede impianti per gestire il riciclo e la trasformazione dei materiali utilizzati in materie prime. Questi impianti sono gestiti in massima sicurezza e controllati continuamente. Pensando alla zona in cui abita, quale distanza minima dovrebbe avere un tale impianto dalla sua abitazione?”.
Dei partecipanti al sondaggio appena il 10% accetterebbe un impianto industriale di avvio a riciclo vicino casa. Più della metà, infatti, riconosce la necessità di impianti per il riciclo ma ad un minimo di 10 km di distanza. Temono un impatto dell’impianto sulla qualità dell’aria (55% degli intervistati), dell’acqua (33%), sull’inquinamento acustico (25%) e così via.
Nella realtà dei fatti, nessun impianto è a impatto zero, tuttavia è necessario perché assolve a una funzione estremamente importante. In ogni caso gli impianti vengono sottoposti a controlli e verifiche continui. Da quella risposta si evince quanto siano necessari investimenti a livello di educazione e informazione.
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Fonte: greenreport.it
Foto: Lukas – Pexels
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