È online sul sito dell’INAIL l’edizione aggiornata dell’opuscolo dedicato al Fondo per le vittime dell’amianto, all’interno ci sono le modalità e i requisiti per poter richiedere i risarcimenti sia per le vittime sia per gli eredi.

Che l’esposizione all’amianto sia causa di gravi malattie come il mesotelioma è risaputo e in questi giorni si parla nuovamente di Stephan Schmidheiny, l’imprenditore svizzero al centro del caso Eternit, per il capo di imputazione per omicidio volontario.

La buona notizia è che dal 2008 l’INAIL ha istituito un fondo dedicato proprio alle persone che a causa dell’esposizione all’amianto hanno sviluppato malattie correlate, il  fondo dispone per il triennio 2018-2020 di una dotazione pari a 49 milioni di euro all’anno, di cui 27 milioni a carico del bilancio dell’Istituto, il fondo in questione è stato ampliato anche agli eredi.

Altra notizia interessante è che sarà possibile fare richiesta di prestazione assistenziale una tantum anche ai malati di mesotelioma non professionale, ovvero sarà esteso a tutti quei cittadini che hanno sviluppato malattie correlate all’esposizione all’amianto per via ambientale. Sostanzialmente lo Stato riconosce che a fare male non è solo l’ambiente lavorativo, contaminato da amianto, entro cui si esplicano quotidianamente le proprie mansioni lavorative ma anche l’ambiente contaminato: discariche abusive, vecchi capannoni abbandonati con coperture in Eternit e sversamenti illeciti sul territorio.

Si stima l’esistenza di circa 32 milioni di tonnellate di materiale contaminato in tutta Italia, certo negli anni l’attenzione e la consapevolezza dei cittadini da un lato e le bonifiche messe in atto dalle Regioni e dallo Stato hanno permesso di bonificare aree anche molto vaste di territorio, ma rimane tantissimo lavoro da fare per tutelare l’interesse pubblico e la salute dei cittadini.

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Fonte: laleggepertutti.it | Immagine principale: “INAIL” di 4con su Flickr