Il rapporto Arpa Lazio evidenzia problemi di inquinamento in alcune zone della regione
La qualità dell’aria nel Lazio: una sfida ancora aperta
Il Rapporto preliminare sulla qualità dell’aria 2024 [link PDF MB: 1,3] pubblicato dall’Arpa Lazio analizza i dati raccolti dalle 45 stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio regionale. Sebbene in molte zone i livelli degli inquinanti rispettino i limiti di legge, restano evidenti alcune criticità che richiedono interventi immediati per tutelare la salute pubblica.
Il particolato atmosferico continua a rappresentare una delle principali fonti di preoccupazione. Nella Valle del Sacco, Ceccano si conferma come una delle aree più problematiche, con 79 superamenti del limite giornaliero per il PM10, seguita da Frosinone Scalo (70), Cassino (56) e Colleferro Europa (47). Anche nell’Agglomerato di Roma, si registrano superamenti significativi, in particolare nella stazione Tiburtina (27). Sebbene i valori medi annuali di PM2.5 siano risultati inferiori al limite di 25 µg/m³, Cassino ha raggiunto una concentrazione preoccupante di 20 µg/m³. Nelle zone costiere, come Allumiere e Gaeta, emerge una criticità legata all’ozono, un inquinante che si forma soprattutto nelle giornate più calde e soleggiate.
A Roma, i livelli di biossido di azoto (NO2), prodotto principalmente dai veicoli, hanno superato i limiti in alcune aree centrali (limite annuale di 40 µg/m³), come Fermi. Anche altre città del Lazio risentono delle emissioni legate al traffico e al riscaldamento domestico, soprattutto in inverno.
Per quanto riguarda l’ozono (O3), i superamenti della soglia di informazione (180 µg/m³) sono stati registrati a Villa Ada e Preneste nell’Agglomerato di Roma, e a Allumiere Via Aldo Moro nella Zona Litoranea. Inoltre, i valori medi di superamento giornaliero nel triennio 2022-2024 hanno oltrepassato i limiti nelle stazioni di Tenuta del Cavaliere e Allumiere Via Aldo Moro.
Nonostante le criticità, il rapporto offre anche buone notizie: i livelli di inquinanti come il benzene, il monossido di carbonio e il biossido di zolfo sono sotto controllo in tutta la regione. Questo dimostra che gli interventi fatti negli ultimi anni, come il controllo delle emissioni industriali, stanno dando risultati.
Il rapporto sottolinea la necessità di continuare a lavorare per migliorare la qualità dell’aria, con interventi mirati soprattutto nelle aree più problematiche. Investire in trasporti pubblici, limitare le emissioni da traffico e favorire l’uso di fonti di energia pulita sono passi fondamentali per un futuro più sano.
Fonte: Monitoraggio della qualità dell’aria della regione Lazio, Valutazione preliminare anno 2024 – Arpa Lazio
Foto principale: Irina Iriser su pexels
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